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Lavorare con consapevolezza: l’importanza della mindfulness sul lavoro

La mindfulness  — prestare attenzione al momento presente in modo accettante e non giudicante – è una pratica semplice e alla portata di tutti. La ricerca ha dimostrato che è anche un metodo affidabile per ridurre lo stress, anche sul lavoro.

In parole povere, la meditazione è un modo per allenare la mente. La maggior parte del tempo la nostra mente vaga: pensiamo al futuro, ci soffermiamo sul passato, ci preoccupiamo, fantastichiamo, ci agitiamo o sogniamo a occhi aperti. La meditazione ci riporta al momento presente e ci fornisce gli strumenti necessari per essere meno stressati, più calmi e più gentili con noi stessi e con gli altri.

Ma come fare nella pratica?

Scopriamolo insieme in questo articolo!

Mindfulness, ovvero vivere nel momento presente

1. Essere consapevolmente presenti

Come abbiamo detto poco fa, la mindfulness consiste nell’essere consapevoli di essere nel momento presente.

Quando si è consapevolmente presenti al lavoro, si è coscienti di due aspetti della propria esperienza momento per momento:

  1. ciò che accade intorno a noi;
  2. ciò che accade dentro di noi.

Lavorare in modo consapevole significa essere presenti in ciò che si sta facendo, mentre lo si fa, e gestire il proprio stato mentale ed emotivo.

Se dunque ti stai occupando di un compito particolare, dovresti dedicargli tutta la tua attenzione, senza distrazioni; ogni volta che la tua mente vaga su altre questioni – il che è del tutto normale – dovrai riconoscere questi pensieri e riportare l’attenzione sul compito che stai svolgendo.

A parole sembra semplice, ma la mindfulness richiede in realtà tanta pratica e concentrazione: tuttavia, non è nulla di impossibile! ☺️

mindfulness sul lavoro | CVing

2. Essere un single-tasker

Il single-tasking consiste nel fare una cosa alla volta.

Il multitasking, invece, è il tentativo di svolgere due o più compiti contemporaneamente o di passare da un compito all’altro.

Indovina un po’? Nessuno è in grado di fare multitasking.

Pensaci: è praticamente impossibile fare più cose contemporaneamente: al massimo puoi gestire più attività insieme, ma dovrai passare dall’una all’altra. Questa è la stessa cosa che succede nel nostro cervello quando facciamo multitasking: si passa follemente da una cosa all’altra, spesso perdendo dati nel processo. Oggigiorno, la maggior parte delle persone sa che il multitasking è inefficace.

Ma se è così inefficiente, perché le persone continuano a farlo? 🧐

Il motivo è stato scoperto da uno studio di Zheng Wang della Ohio State University. L’autrice ha seguito gli studenti e ha scoperto che quando facevano multitasking si sentivano più produttivi, anche se in realtà erano… improduttivi. Altri studi hanno rilevato che più si fa multitasking, più si diventa dipendenti da esso.

Se hai ancora qualche dubbio al riguardo, prova questo trucchetto: annota in un diario tutti i risultati che hai ottenuto in una giornata lavorativa, avendo cura di scindere i momenti in cui hai cercato di fare più cose contemporaneamente da quelli in cui hai focalizzato tutta la tua attenzione su un solo compito.

Ci sono differenze?

3. Rallentare per accelerare (in che senso?!)

La mindfulness sul lavoro sembra, per alcuni versi, controintuitiva.

Probabilmente starai pensando al fatto che, fermandoti o rallentando, potresti diventare meno efficiente sul lavoro.

Spoiler: nulla di più falso.

Immagina per un momento che ti venga chiesto di smettere di dormire per una settimana. Quindi, smetti di dormire e continui a lavorare.

Forse ti sarà capitato di rinunciare al riposto quando avevi degli esami da sostenere o quando dovevi rispettare una scadenza importantissima al lavoro. Magari ti è andata bene una, due, tre volte. Ma, alla lunga, la tua efficienza scende quasi a zero; vivi completamente fuori dal momento presente, rischiando di alienarti.

Ecco perché tutti i medici e gli esperti ribadiscono l’importanza di dormire almeno sette ore ogni notte.

È dunque chiaro che il riposo può aumentare l’efficienza e la produttività.

Se dunque fermarsi per riposare permette di ricaricare le batterie e tornare al lavoro più produttivi, immagina i risultati che potresti ottenere praticando esercizi di mindfulness anche durante le ore di lavoro!

Prendendoti qualche minuto ogni giorno per respirare e concentrarti su quello che stai facendo potrebbe veramente ‘boostare’ le tue energie e farti sentire capace di qualsiasi cosa.

Quando pratichi questo esercizio tuttavia, potresti provare un senso di frustrazione quando ti accorgi che la tua mente vaga: non ti preoccupare, è del tutto normale. Una volta che ti rendi conto di stare vagando coi pensieri, riconcentrati gentilmente sul tuo respiro.

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4. Lo stress non è poi un nemico come tanti credono

Una recente ricerca ha cercato di studiare la correlazione tra stress, salute mentale e tasso di mortalità.

È emerso che le persone con alti livelli di stress – le quali erano convinte che questo fosse positivo per loro –, avevano tra i tassi di mortalità più bassi. Mentre le persone molto stressate che credevano che lo stress fosse negativo per la loro salute avevano le più alte probabilità di morire.

Cosa significa?

Vuol dire che le nostre convinzioni sullo stress influenzano chiaramente l’impatto sulla nostra salute e sul nostro benessere.

Un altro studio ha persino scoperto che i vasi sanguigni si restringevano (come accade nelle persone affette da malattie cardiache) nelle persone che credevano che lo stress fosse negativo per loro, mentre rimanevano aperti e sani in quelle che credevano che lo stress fosse positivo per loro.

Parliamoci chiaro: è praticamente non soffrire di stress sul lavoro, ma puoi trasformarlo in una risorsa.

Come? Semplicemente devi cambiare il modo in cui lo consideri e, di conseguenza, la risposta del tuo corpo a esso.

In questo caso, la mindfulness può aiutarti a ottenere questo cambiamento di percezione. La prossima volta che dovrai affrontare una sfida al lavoro, nota come il battito cardiaco e il respiro accelerano. Osserva queste reazioni e poi cerca di dirottare il tuo atteggiamento: rispondi allo stress in modo creativo anziché negativo.

Sperimenta un senso di gratitudine, in modo che la risposta allo stress ti dia energia. Nota che il tuo corpo si sta preparando per la sfida imminente e che un battito cardiaco più veloce sta inviando più ossigeno al tuo corpo.

Considerando la risposta allo stress da questa prospettiva, vedrai il problema imminente come una sfida positiva e riconoscerai che il tuo corpo si sta preparando per affrontarlo.

Vale la pena provare, no?

5. Adottare una mentalità di crescita

Secondo gli studi, le persone aderiscono essenzialmente a una delle due mentalità: una mentalità di crescita o una mentalità fissa.

Le persone con un mindset fisso credono che le loro qualità di base, come l’intelligenza e il talento, siano tratti statici, per l’appunto.

Invece di sviluppare la loro intelligenza e i loro talenti, passano il tempo sperando che le loro caratteristiche portino al successo. Non cercano di evolversi, perché pensano che il talento da solo porti al successo.

Si sbagliano, ovviamente.

Le persone con una mentalità orientata alla crescita credono di poter migliorare la propria intelligenza e i propri talenti con l’impegno. Considerano il cervello e il talento solo il punto di partenza e lo sviluppano con il duro lavoro e la determinazione.

Le scansioni cerebrali hanno effettivamente rivelato che l’impegno porta alla crescita dell’intelligenza e al miglioramento del talento iniziale nel tempo. Le persone con questa mentalità, dunque, amano imparare e dimostrano una maggiore resilienza.

Quindi, per farla breve, il successo nel lavoro dipende da una mentalità di crescita.

Ritornando al succo del discorso, la mindfulness consiste nell’adottare una mentalità di crescita: significa prestare attenzione al momento presente e non giudicare il proprio talento o intelligenza innati, ma aprirsi a nuove possibilità.

Quando si adotta questo tipo di mindset sul lavoro, non ci si preoccupa di ricevere feedback negativi perché li si considera come un’opportunità per scoprire qualcosa di nuovo. Inoltre, non dispiace assumersi nuove responsabilità perché si è curiosi di sapere come andrà.

Questa è l’essenza della mindfulness al lavoro: credere di poter migliorare e crescere con l’esperienza, affrontare le sfide, vivere il momento e scoprire cose nuove su sé stessi e sugli altri.

Questi i benefici della mindfulness sul lavoro (e non solo)

#1 Miglioramento delle relazioni sociali

In primo luogo, la mindfulness determina un miglioramento delle relazioni sociali.

Le relazioni positive sul posto di lavoro possono avere un impatto significativo, perché tamponano gli effetti dei fattori di stress sul posto di lavoro, promuovono il benessere dei dipendenti e favoriscono la comunicazione e la creatività.

I dipendenti che praticano la mindfulness hanno quindi maggiori probabilità di mostrare una maggiore accettazione dei colleghi senza reattività. Il funzionamento ottimale delle organizzazioni dipende, per molti versi, da relazioni interpersonali positive.

Dato che alcuni studi hanno suggerito che la formazione alla mindfulness può essere collegata alla connessione sociale, ciò evidenzia il ruolo importante che la mindfulness può svolgere nelle relazioni sul posto di lavoro e nel successo dell’organizzazione.

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#2 Mindfulness e resilienza

Un vantaggio della mindfulness sul posto di lavoro è che promuove la resilienza.

Alcuni ricercatori hanno indicato due processi associati alla mindfulness come in grado di favorire la resilienza, ovvero la regolazione affettiva e la persistenza.

La mindfulness aiuta gli individui ad approcciarsi agli altri in modo positivo e, inoltre, li protegge dalle emozioni negative , regolando gli affetti in modo appropriato e diminuendo la reattività.

Sul posto di lavoro, la resilienza è un elemento fondamentale per affrontare i fattori di stress interpersonali o legati al compito in sé, oltre che per un funzionamento ottimale del lavoro.

#3 Miglioramento dell’esecuzione dei compiti

Come abbiamo detto poco fa, la mindfulness migliora anche le prestazioni sul lavoro.

Questo, ad ogni modo, dipende dalla natura del compito e dai fattori contestuali del lavoro: alcuni processi di mindfulness influiscono positivamente su diversi tipi di lavoro, mentre altri sono più specifici – ad esempio, per i lavori con un elevato contenuto emotivo e il miglioramento della regolazione affettiva possono essere la chiave per le prestazioni.

È stato inoltre riscontrato che la mindfulness è associata a un minor numero di fallimenti cognitivi (come dimenticanze, distrazioni e errori).

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#4 Miglioramento dell’intuizione

La mindfulness promuove anche la consapevolezza delle ‘sensazioni viscerali’ ed è stato suggerito che attingere a queste intuizioni può facilitare il miglioramento delle prestazioni quando il livello di competenza è elevato.

Infine, si ritiene che la mindfulness promuova anche un migliore processo decisionale, con minori probabilità di distorsione delle decisioni grazie all’attenzione agli stimoli interni ed esterni e alla riduzione dell’elaborazione euristica.

Conclusioni

In questo articolo abbiamo parlato dell’importanza della mindfulness sul lavoro. Successivamente, abbiamo visto alcuni consigli per implementarla nella propria routine e quali vantaggi ne deriverebbero.

Alla prossima!


💡Takeaways sulla mindfulness sul lavoro

  • La mindfulness sul lavoro significa essere presenti in ciò che si sta facendo, mentre lo si fa, e gestire il proprio stato mentale ed emotivo.
  • Il single-tasking è più efficace del multitasking perché consente di concentrarsi su un compito alla volta.
  • La mindfulness può aiutare a trasformare lo stress in una risorsa positiva, cambiando la percezione che si ha su di esso.
  • Adottare una mentalità di crescita aiuta a migliorare sul lavoro, permettendo di aprirsi a nuove opportunità e di affrontare le sfide con una visione positiva.
  • La mindfulness può migliorare le relazioni sociali sul lavoro, promuovere la resilienza, migliorare le prestazioni e facilitare il processo decisionale.

FAQ sulla mindfulness sul lavoro

Che cosa significa essere consapevolmente presenti?

Essere consapevolmente presenti significa essere consapevoli di essere nel momento presente e di ciò che accade intorno a noi e dentro di noi, gestendo il proprio stato mentale ed emotivo.

Cosa significa essere un single-tasker?

Essere un single-tasker significa fare una cosa alla volta, senza cercare di svolgere più compiti contemporaneamente o di passare da un compito all’altro.

Cosa significa adottare una mentalità di crescita?

Adottare una mentalità di crescita significa credere di poter migliorare e crescere con l’esperienza, affrontare le sfide, vivere il momento e scoprire cose nuove su sé stessi e sugli altri, non giudicare il proprio talento o intelligenza innati, ma aprirsi a nuove possibilità.

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