Ti capita mai di leggere qualcosa ma di non riuscire a ‘farlo entrare in testa’?
Se ti è successo almeno una volta nella vita – che sia a scuola o al lavoro – è tutto nella norma. Molti di noi credono di avere qualche limite e di non riuscire a imparare ciò che conta davvero. Ma se, invece, fosse il metodo a essere sbagliato?
Ecco che dunque in questo articolo ci soffermiamo su una tipologia di apprendimento poco conosciuta: il learning by doing.
Approfondiamo.
Learning by doing: un connubio perfetto di pratica e teoria
Cosa si intende (davvero) per apprendimento attivo?
Quando si parla di apprendimento attraverso il fare si fa riferimento a una teoria dell’educazione esposta dal filosofo americano John Dewey. In particolare, si tratta di un approccio pratico all’apprendimento, nel senso che gli studenti (e i lavoratori) devono interagire con l’ambiente circostante per adattarsi e imparare.
In effetti, imparare in maniera attiva si riferisce a qualcosa di più del semplice eseguire il lavoro.
Facciamo un esempio pratico.
Immagina di essere un chitarrista alle prime armi che vuole capire come gli accordi si relazionano tra loro per suonare una melodia (anche improvvisata). In questo senso, attraverso più tentativi hai modo di sperimentare le combinazioni che più ti piacciono. Probabilmente, prima di trovare degli accordi che creino una melodia piacevole, ci vorrà della pratica: commetterai errori, fallirai… ma, a un certo punto, ci sarà un click che ti farà fare il balzo in avanti.
E a quel punto, finalmente, avrai raggiunto il tuo obiettivo: si tratta dunque di un impegno attivo e non di una pratica passiva.
La differenza tra i due? L’impegno attivo facilita l’apprendimento profondo e incoraggia a commettere errori – nel nostro esempio gli accordi ‘sbagliati’ – permettendo di trarne insegnamento.
E dove c’è un insegnamento c’è un’occasione di crescita ed evoluzione.
Quattro ragioni per cui apprendere mentre si agisce è più efficace rispetto ad altri metodi di apprendimento ‘standard’
1. È molto più personale
Sembra quasi scontato dirlo, ma imparare facendo offre un’esperienza unica e personale.
È infatti attraverso la propria esperienza che si possono sperimentare i vari tentativi, i fallimenti, gli errori, i successi e il perfezionamento – e non è qualcosa che si impara sui libri.
Facciamo un esempio: supponiamo che tu abbia sempre desiderato cucinare una torta ma non abbia spiccate doti culinarie. Per farlo, dovrai sicuramente cercare il procedimento in un libro di ricette o guardare un video tutorial online.
Oppure, un altro metodo è procurarsi gli ingredienti e iniziare a fare tutto da soli, sperimentando. Anche quando si commettono degli errori, grazie all’esperienza e alla curva di apprendimento, si capisce meglio cosa bisogna fare la volta successiva.
Ma in ogni caso, sia che decida di seguire la ricetta sia che scelga di improvvisare, commetterai degli errori. È un male? No, perché questi saranno funzionali per aiutarti a capire come migliorare passo dopo passo, fino a infornare il dolce che avevi in mente.
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2. È associato alla comunità
Imparare facendo coinvolge diverse parti interessate, il che è sicuramente più arricchente rispetto allo stare seduti in isolamento, in biblioteca, nella propria stanza o nel proprio ufficio bloccati nella comprensione di un concetto o di un procedimento.
Ma cosa significa che coinvolge più parti?
Significa che puoi sfruttare tutte le risorse a tua disposizione, in modo tale da ricevere diversi stimoli e, chissà, magari apprendere in un modo alternativo e più impattante.
Ma non è tutto.
Questa forma di apprendimento collaborativo ti permette di interagire di più con chi ti sta intorno e con l’ambiente circostante. Parliamo dunque di un connubio tra persone e ambiente, che lavorano in modo sinergico per offrirti nuovi stimoli e che, inevitabilmente, sono una preziosa fonte di crescita.
3. Ti fa uscire dalla tua zona di comfort
Spesso e volentieri si sente parlare di comfort zone, e questo è un concetto essenziale anche quando si parla di apprendimento attivo.
Il learning by doing, infatti, ti costringe a metterti in gioco in modo proattivo, portandoti a sbagliare e a capire più velocemente dove devi spingere e come puoi perfezionarti.
In genere, l’apprendimento avviene tramite libri, articoli scritti, sessioni, webinar, lezioni frontali dove spesso e volentieri manca l’interazione. Il problema di questo metodo ‘classico’ è che c’è il rischio che lo studente o il lavoratore non acquisisca effettivamente le informazioni.
C’è differenza tra studiare una formula a memoria e ricordarla perché la si utilizza nella vita di tutti i giorni rivelandosi utile.
Qui ci ricolleghiamo un po’ al concetto di cui parlavamo al punto uno: l’apprendimento attivo è fortemente personale. Questo perché ogni azione che compiamo fornisce un’esperienza di apprendimento specifica, ed è così che si forma l’ispirazione.
L’ispirazione ci lega poi a tutto quello che è conosciuto e compreso.
Oltre a ciò, questa esperienza, attraverso questo ciclo di apprendimento connotato da determinazione e ostinazione, permette agli individui di riflettere, riconoscere gli errori e la necessità di perfezionamento e poi di sviluppare una capacità di improvvisazione arricchita dal know how.
4. Costruisce abilità e competenze
L’ultimo vantaggio dell’apprendimento attraverso la pratica è che affina le tue abilità per ottenere risultati di successo.
Come abbiamo detto poco fa, imparare facendo ti motiva a uscire dalla tua zona di comfort, a scoprire qualcosa di nuovo, di utile e a tentare di fare cose per la prima volta.
Naturalmente, è inevitabile commettere uno o due errori, ma questo metodo aiuta a costruire sé stessi.
Il risultato dell’imparare facendo è che si può sviluppare spirito di iniziativa per le cose nuove e allo stesso tempo concentrarsi sulla determinazione per lo sviluppo e la crescita in una particolare area di competenze.
Può anche significare lo sviluppo di skill come la produttività personale, il processo decisionale e la gestione di gruppi di lavoro, il mentoring e la guida alle finanze personali.
Le quali, inutile dirlo, sono considerazioni fondamentali che contribuiscono considerevolmente alla crescita personale.
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Conclusioni
In questo articolo abbiamo parlato dei principali vantaggi del learning by doing, ovvero di quel metodo di apprendimento attivo che permette di sbagliare, tentare e perfezionarsi, fino a raggiungere i propri obiettivi e imparare nuovi concetti.
A presto!
💡Takeaways sull’apprendimento attivo
- L’apprendimento attivo è un approccio pratico nel quale gli studenti (o i lavoratori) devono interagire con l’ambiente circostante per adattarsi e imparare.
- Esso implica una partecipazione attiva per facilitare un apprendimento profondo, permettendo di trarre insegnamento dagli errori commessi e di raggiungere l’obiettivo prefissato.
- L’apprendimento attivo è un approccio pratico che richiede interazione con l’ambiente circostante per adattarsi e imparare.
- L’apprendimento attivo può portare alla crescita e all’evoluzione personale grazie alle occasioni di insegnamento che emergono dall’esperienza. Ad ogni modo, questo processo richiede tempo, pazienza e dedizione, per cui bisogna darsi la possibilità di superare gli errori e raggiungere i propri obiettivi.
FAQ sull’apprendimento attivo
Che cos’è l’apprendimento attivo?
L’apprendimento attivo è un approccio pratico nel quale gli studenti (o i lavoratori) devono interagire con l’ambiente circostante per adattarsi e imparare. Esso implica una partecipazione attiva per facilitare un apprendimento profondo, permettendo di trarre insegnamento dagli errori commessi e di raggiungere l’obiettivo prefissato.
Quali sono i vantaggi dell’apprendimento attivo?
L’apprendimento attivo può portare alla crescita e all’evoluzione personale grazie alle occasioni di insegnamento che emergono dall’esperienza.
Quali sono le sfide dell’apprendimento attivo?
Questo processo richiede tempo, pazienza e dedizione, per cui bisogna darsi la possibilità di superare gli errori e raggiungere i propri obiettivi.