“Sbagliando si impara” non è solo un detto che usiamo come magra consolazione dopo aver rotto qualcosa.
Se vogliamo crescere è fondamentale imparare dagli errori commessi e sfruttarli come modo per evolversi, sia sul lato personale che professionale.
Ma come fare quando ci si sente scoraggiati e non si ha la forza di reagire?
In questo articolo vedremo alcuni consigli per combattere il senso di autocommiserazione e trarre insegnamento dai propri sbagli.
Ci sono vantaggi nel commettere errori? Ovviamente sì
Perché è importante imparare dagli errori?
Commettere errori è inevitabile, ma può anche essere una preziosa esperienza di crescita, sia al livello personale che professionale.
Una cosa è certa: tutti sbagliano prima o poi, ma è possibile trasformarlo in una situazione positiva, utilizzandolo come opportunità per imparare e migliorare, evitando di ripetere gli stessi errori.
Dimostrare di aver imparato dai propri sbagli può anche aumentare la fiducia di amici, colleghi, e addirittura del datore di lavoro nei tuoi confronti e dimostrare che ce la metterai tutta per migliorarti.
Senza contare che questo processo può contribuire ad aumentare la fiducia in sé stessi e a liberarsi dalla paura di fallire.
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Okay, hai commesso un errore: ecco la fase uno per rimediare
Anche se non sembra, sbagliare ha sempre dei vantaggi. Ma questo vale solo se si ha il giusto approccio mentale, orientato alla crescita e al miglioramento e non all’autocommiserazione e al vittimismo.
Lo so, suona brutale, ma piangersi addosso ed essere troppo severi con sé stessi è – perdona la ripetizione – fine a sé stesso se non c’è un’evoluzione, un passo in avanti.
Dunque, la prima cosa da fare è riconoscere i propri errori, prendere consapevolezza.
Non c’è niente di male nell’ammettere di aver sbagliato; quindi, non cercare di nasconderlo o negarlo. In questo modo non farai altro che peggiorare le cose, aumentare lo stress e, in alcuni casi, danneggiare la tua reputazione.
Se devi scusarti con qualcuno, fallo.
L’onestà e la responsabilità sono atti di coraggio: le persone ricorderanno il tuo coraggio e la tua grazia rispetto ai tuoi incidenti o alla tua goffaggine.
Dopodiché, è importante riformulare e analizzare l’errore.
Esatto, cambiare prospettiva è il secondo passo del processo di apprendimento. Fare un passo indietro rispetto alla situazione ti aiuterà a vedere il quadro generale e ad aumentare la tua resilienza.
Questo è importante sia per lo sviluppo personale che per quello professionale.
Inizia a chiederti: cosa stavo cercando di fare? Cosa è andato storto? Quando è andato storto? Perché è andata male? Tutte le lezioni di vita e le indicazioni su come evitare di ripetere lo stesso errore si trovano da qualche parte nelle risposte.
L’auto-riflessione è difficile ma fondamentale per il percorso di apprendimento.
Dopo la riflessione e l’analisi passiamo alla fase due: la pratica
L’introspezione è salutare, ma può portare solo fino a un certo punto. Alla fine dovrai agire per crescere come persona.
Prendi ciò che hai imparato dall’errore e modificalo di conseguenza.
In che senso?
Ciò può significare migliorare le tue capacità di comunicazione o mettere in atto strategie per non perdere la cognizione del tempo o trascurare dettagli importanti, rivedere le tue priorità, ecc.
Sarà molto difficile all’inizio, ma non ti scoraggiare. Ricorda che la pratica rende migliori: più spesso alleni mente e corpo a pensare e reagire in un certo modo, più rapido sarà il miglioramento.
Durante questo processo è importante anche monitorare i propri miglioramenti.
Due buoni modi per verificare i propri progressi sono ritagliarsi del tempo per valutare sé stessi o chiedere un feedback a un familiare, un amico o un collega fidato. Un’altra persona non coinvolta nel problema può offrire una prospettiva obiettiva e di solito un’opinione più chiara e positiva sul tuo sviluppo personale.
Infine, ricorda sempre che questo processo non è in discesa: ci saranno dei momenti di ricaduta in cui ti sembrerà che ogni sforzo è stato vano.
Ecco, è proprio qui che si vede la crescita: devi imparare a riconoscere che va bene sentirsi vulnerabili.
Quando commettiamo degli errori, tendiamo a sentirci scoraggiati e vulnerabili. È normale e va bene così. Solo quando siamo disposti ad aprirci a questi sentimenti possiamo migliorare e aiutare gli altri a fare lo stesso.
Questo significa anche ricordare che non possiamo evitare di commettere errori.
Il cambiamento è forse una delle uniche cose costanti del nostro mondo. Tutto ciò che ci circonda – la tecnologia, le nostre carriere, il luogo in cui viviamo, le persone che amiamo e i valori che apprezziamo – è in continuo mutamento.
Il cambiamento porta a un territorio sconosciuto, e con il territorio sconosciuto arrivano gli errori. È impossibile prevedere tutto ciò che accadrà; tutto ciò che possiamo fare è dare il nostro massimo, chiedere aiuto e sostenere gli altri.
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Conclusione
“Sbagliando si impara”: ripetere questa frase come fosse un mantra non è la soluzione per crescere ed evolvere. Ma riflettere, analizzare, chiedere feedback e lavorare attivamente sui propri atteggiamenti è la strada giusta per migliorare come persona sotto ogni aspetto.
Certo, non è facile, ma l’importante è iniziare.
Detto questo, in bocca al lupo! 🙏🏻