Capita spesso che gli studenti del liceo, prima della prossima interrogazione su Platone, si chiedano “ma, alla fine, a cosa serve la filosofia?”.
Già: perché studiare il pensiero di altri uomini vissuti prima di noi?
Contrariamente a quello che molti potrebbero pensare, la filosofia è una disciplina che può aiutare a migliorare alcuni aspetti della propria vita.
Se ti stai chiedendo quali siano, in questo articolo cercheremo di rispondere alla domanda.
A cosa serve la filosofia? Sei ragioni che ti faranno capire la sua importanza
1. Non ci poniamo grandi domande
Qual è il senso della vita? Cosa devo fare con il mio lavoro? Che cos’è l’amore? Di cosa ho bisogno per essere felice? Cosa c’è dopo la morte?
La maggior parte di noi ha in mente queste domande a un certo punto – spesso nel cuore della notte –, ma si dispera nel tentativo di rispondere.
E cosa fa alla fine? Non vi risponde affatto, accantona la questione e si concentra su aspetti più frivoli, rimandando il momento delle grandi risposte.
Ma la verità è che quel momento non arriva mai.
Piccolo spoiler.
Queste domande hanno una grande importanza, perché solo con risposte valide possiamo indirizzare le nostre energie in modo significativo.
I filosofi sono persone che non hanno paura delle grandi domande.
Nel corso dei secoli hanno posto le domande più grandi, rendendosi conto che possono sempre essere scomposte in parti più gestibili e che l’unica cosa veramente pretenziosa è pensare di essere al di sopra di domande che sembrano ingenue.
2. Diamo per assodati concetti solo perché fanno parte del pensiero comune
L’opinione pubblica – o ciò che viene chiamato ‘senso comune’ – è sensata e ragionevole in innumerevoli ambiti. È quello che si sente dire da amici e vicini, quello che si dà per scontato che sia vero, quello che si recepisce senza nemmeno pensarci. I media ne diffondono a litri ogni giorno.
Ma in alcuni casi, il senso comune è anche pieno di sciocchezze, errori e dei più deplorevoli pregiudizi.
La filosofia ci spinge a sottoporre alla ragione tutti gli aspetti del senso comune: vuole che pensiamo con la nostra testa, che siamo più indipendenti.
È vero quello che si dice sull’amore, sul denaro, sui figli, sui viaggi, sul lavoro? I filosofi sono interessati a chiedersi se un’idea sia effettivamente logica, anziché limitarsi a dare per scontato che sia giusta solo perché è popolare e consolidata.
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3. Siamo mentalmente confusi
Non siamo molto bravi a sapere cosa succede nella nostra mente. Per esempio, sappiamo che un brano musicale ci piace molto, ma fatichiamo a dire il perché. Oppure una persona che incontriamo è molto fastidiosa, ma non riusciamo a capire quale sia il problema. Oppure perdiamo le staffe, ma non riusciamo a capire perché siamo così arrabbiati.
Insomma, il più delle volte fatichiamo a capire la vera ragione dei nostri sentimenti.
Ecco perché dobbiamo esaminare la nostra mente. La filosofia è impegnata nella conoscenza di sé e il suo precetto centrale – articolato dal primo e più grande filosofo, Socrate – è composto da due sole parole:
Conosci te stesso.
4. Siamo confusi su ciò che ci potrebbe rendere felici
Siamo fortemente determinati a cercare di essere felici, ma sbagliamo regolarmente nella nostra ricerca.
Sopravvalutiamo il potere di alcune cose di migliorare la nostra vita e ne sottovalutiamo altre. Nella società dei consumi, facciamo scelte sbagliate perché, guidati da un falso fascino, continuiamo a immaginare che un particolare tipo di vacanza, di auto o di computer possa fare la differenza più di quanto non faccia. Allo stesso tempo, sottovalutiamo il contributo di altre cose – come fare una passeggiata, riordinare un armadio, avere una conversazione strutturata o andare a letto presto – che possono avere poco prestigio, ma possono contribuire profondamente al carattere della persona.
I filosofi cercano di essere saggi precisando le attività e gli atteggiamenti che possono davvero aiutare la nostra vita a migliorare.
5. A volte siamo troppo irrazionali
Siamo esseri inevitabilmente emotivi, ma regolarmente dimentichiamo questo fatto scomodo. Di tanto in tanto certe emozioni, come rabbia, invidia o risentimento, ci portano in guai seri.
I filosofi ci insegnano a riflettere sulle nostre emozioni, anziché limitarci a provarle. Comprendendo e analizzando i nostri sentimenti, impariamo a vedere come le emozioni influiscano sul nostro comportamento in modi inaspettati, controintuitivi e talvolta pericolosi.
Non c’è da sorprendersi che i filosofi siano stati i primi terapeuti.
6. Ci facciamo prendere dal panico e perdiamo la prospettiva
Perdiamo costantemente il senso di ciò che conta e di ciò che non è davvero importante: i filosofi, d’altro canto, sono bravi a ‘mantenere la rotta’, ovvero a rimanere focalizzati sulle proprie priorità.
Ti faccio un esempio.
Alla notizia di aver perso tutti i suoi averi in un naufragio, il filosofo stoico Zenone disse semplicemente: “La fortuna mi ordina di essere un filosofo meno ingombrante”. Sono risposte come queste che hanno reso il termine stesso ‘filosofico’ sinonimo di calma, pensiero a lungo termine e forza d’animo.
In breve, di prospettiva.
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Conclusioni
Quella che chiamiamo ‘storia della filosofia’ è in realtà costituita da ripetuti tentativi, nel corso dei secoli, di affrontare i modi in cui siamo imprudenti.
Ecco dunque a cosa serve questa disciplina: non a ricordarsi quando è nato Platone o gli anni di pubblicazione di tutte le opere di Schopenhauer. La filosofia serve a interrogarsi su quesiti più grandi, imparare a ridimensionare le priorità e guardare il quadro generale.
Il tutto, riassumendo, per vivere una vita più serena e appagata.