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Differenza tra tirocinio e apprendistato: tutto quello che devi sapere

Stai ancora cercando di capire se tirocinio e apprendistato sono sinonimi?

La risposta è assolutamente no, e conoscere la differenza è essenziale prima di iniziare la propria esperienza lavorativa.

Ecco perché in questo articolo cercheremo di fare maggiore chiarezza.

Iniziamo subito!

Tirocinio e apprendistato: qual è la differenza?

differenza tra tirocinio e apprendistato

Tirocinio: queste le principali tipologie

Con tirocinio – in inglese stage – si intende un periodo di formazione all’interno di un’impresa in cui una persona viene istruita su quello che, auspicabilmente, sarà il suo lavoro.

L’obiettivo del tirocinio è dunque arrivare all’assunzione o al reinserimento all’interno del posto di lavoro e può essere svolto in due modi diversi.

Tirocinio exracurricolare

La prima modalità è conosciuta come tirocinio extracurricolare, ossia un periodo di formazione in cui il futuro dipendente apprende come si esegue il lavoro in azienda. Di solito viene svolto dopo aver concluso il percorso scolastico o universitario ed è il ‘ponte’ che collega la teoria alla pratica.

In altre parole, si tratta di quel periodo di ‘prova’ in cui si acquisiscono le competenze e l’esperienza di base per poter diventare un membro del team a tutti gli effetti.

In questo caso è prevista una retribuzione minima obbligatoria, disciplinata dalla normativa regionale vigente.

Quindi, questo rende il tirocinante un dipendente a tutti gli effetti?

No.

Il tirocinante è una figura che usufruisce del tempo per acquisire familiarità con la sua (probabilmente) prima esperienza lavorativa. Tuttavia, il tirocinio non costituisce un rapporto di lavoro a tutti gli effetti, il che significa che la persona in questione non godrà degli stessi diritti dei dipendenti regolarmente assunti.

Un esempio?

Parliamo di ferie, permessi o contributi.

Inoltre, come abbiamo anticipato, lo stipendio non è lo stesso: secondo la legge Fornero, introdotta nel 2012, è prevista una retribuzione minima di 300 euro mensili lordi per il tirocinio formativo.

Tirocinio curriculare

La seconda modalità, invece, è il tirocinio curriculare, ossia un periodo di formazione specifico per gli studenti. Conosciuto anche come ‘alternanza-lavoro‘ permette agli studenti delle scuole superiori e universitari di confrontarsi con le varie realtà aziendali, mettersi alla prova e capire che strada intraprendere una volta terminati gli studi.

In questo caso non è prevista una retribuzione obbligatoria, ma in genere gli studenti hanno la possibilità di accumulare dei crediti formativi che permetteranno loro di concludere gli studi.

Detto questo, vediamo di capire che cos’è, invece, l’apprendistato.

Leggi anche: Come gestire le critiche sul lavoro e perché è importante imparare subito a farlo

Cosa si intende per apprendistato

A differenza del tirocinio, l’apprendistato è un vero e proprio rapporto di lavoro, quindi è regolato da un contratto di lavoro subordinato per un periodo di tempo determinato o indeterminato.

Questa opportunità è rivolta principalmente ai giovani, permettendo loro di formarsi lavorando.

Infatti, l’apprendistato prevede formazione e retribuzione, con l’obiettivo di inserire il nuovo dipendente regolarmente.

Un’altra differenza importante riguarda il limite di età: i candidati per l’apprendistato non devono superare il limite di 29 anni, in base alla tipologia.

A tal proposito, lo distinguiamo in tre diversi tipi:

  • apprendistato professionalizzante o contratto di mestiere;
  • apprendistato per la qualifica e il diploma professionale;
  • apprendistato di alta formazione e ricerca.

Il primo è orientato verso l’apprendimento di un lavoro, prevede la formazione e il conseguimento di una qualifica. Inoltre, se in azienda vi sono più di 50 dipendenti, è obbligatorio assumere almeno due apprendisti su dieci con un contratto a tempo indeterminato.

La seconda modalità permette agli studenti coinvolti in percorsi formativi regionali di unire studio e lavoro.

Infine, il terzo tipo è finalizzato al conseguimento di un titolo di studi e all’inserimento dei giovani nelle aree di ricerca aziendali.

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Cinque ragioni per cui è importante formarsi prima di entrare a far parte di un’azienda

1. La formazione professionale offre un’esposizione al mondo reale

Purtroppo, nell’attuale mercato del lavoro, superare esami con punteggi elevati e conseguire una laurea non offre la tanto necessaria esperienza lavorativa di cui si ha bisogno per avere successo in un posto di lavoro.

Formarsi professionalmente significa essere in grado di ottenere un’esposizione reale, di accrescere le proprie conoscenze e di determinare se ci si trova nel settore professionale giusto.

In questo caso, hai l’occasione di capire e tracciare la traiettoria di carriera del lavoro che desideri svolgere, senza contare che potrai imparare ad applicare le conoscenze acquisite nel tuo futuro posto di lavoro.

2. Offre una piattaforma per stabilire connessioni di rete fondamentali

Il networking è lo scambio di informazioni tra individui per formare conoscenze e relazioni al fine di promuovere la loro carriera professionale.

Il tirocinio è un’opportunità di apprendimento esperienziale che offre agli studenti un’occasione preziosa per fare rete e creare connessioni professionali cruciali prima ancora di laurearsi.

Per alcuni studenti, è un trampolino di lancio verso opportunità di bonus all’interno della stessa organizzazione, compreso un lavoro a tempo pieno. Più persone si incontrano nel mondo professionale con gli stessi interessi, maggiori sono le possibilità di crescere come professionisti.

3. La formazione professionale permette di imparare di più sul proprio conto

Potresti iniziare come stagista in un settore specifico. Ma più lo esplori, più ne scoprirai di nuovi.

Ovviamente, ogni settore ha i suoi pro e i suoi contro. Lavorare in un ambiente reale ti aiuterà a capire le profondità del settore che hai scelto e ti aiuterà a determinare se è una carriera che desideri intraprendere in futuro.

Ma c’è di più.

Uno stage ti aiuterà a conoscere le tue capacità e, in ultima analisi, ti incoraggerà a comprendere meglio i tuoi punti di forza e di debolezza e a utilizzarli a tuo vantaggio in fase di colloquio.

A volte può essere un’esperienza impegnativa, tuttavia, i benefici che otterrai uscendo dalla tua zona di comfort ti aiuteranno enormemente in futuro quando ti si presenterà un compito o una situazione difficile.

4. La formazione non trasmette solo competenze tecniche

Quando lavori come professionista per un’organizzazione, le conoscenze commerciali e tecniche non sono le uniche richieste dal settore. Hai bisogno anche di competenze umane, perché per quanto possa essere competente in un determinato settore, è essenziale sviluppare una certa etica del lavoro collaborativa e imparare a fare gioco di squadra.

Inoltre, è importante sapere come lavorare sotto pressione e perché le scadenze sono importanti.

Un periodo di formazione professionale permette di affrontare le sfide di un vero ambiente di lavoro e l’esperienza di queste situazioni ti sarà utile per parlare nei futuri colloqui e dimostrare ai datori di lavoro che sei la persona più adatta per la loro azienda.

5. La formazione professionale ti permette di acquisire un vantaggio competitivo

Tutti sanno che il mercato del lavoro è competitivo, soprattutto nel clima attuale.

Potrebbero esserci centinaia di altri candidati che fanno domanda per il tuo stesso ruolo. Di conseguenza, avrai bisogno di un modo per avere un vantaggio competitivo e farti notare. I tirocini possono fornirti l’esperienza e le competenze necessarie per emergere.

Leggi anche: Employer Branding e Personal Branding: cos’è che le rende così centrali?

Conclusione

In questo articolo abbiamo cercato di sottolineare la differenza tra un tirocinio e un apprendistato, passando poi a una fase più approfondita in cui ne abbiamo elencato le principali tipologie.

Infine, abbiamo visto cinque ragioni a sostegno dell’importanza della formazione professionale prima di inserirsi nel mondo del lavoro.

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