Cosa si intende per onboarding in azienda?
Conoscere questo procedimento può rivelarsi molto utile in fase di assunzione, perché ti aiuterà a non provare il tipico senso di smarrimento di chi si approccia a una nuova esperienza lavorativa.
Per questo motivo, oggi vedremo cosa significa onboarding per un’impresa e com’è articolato.
Hai già l’impressione che questo articolo faccia al caso tuo?
Iniziamo!
Onboarding in azienda: che cos’è e da quali fasi è composto
Cosa si intende con onboarding e perché non deve essere confuso con l’orientamento
Il termine ‘onboarding‘ si riferisce ai processi di integrazione dei nuovi assunti nell’organizzazione e comprende:
- le attività che consentono ai nuovi dipendenti di completare un processo di orientamento iniziale;
- la possibilità di conoscere l’organizzazione a 360 gradi (quindi al livello di struttura, cultura, visione, missione e valori).
Per alcune organizzazioni, il processo di onboarding consiste in uno o due giorni di attività, mentre altre programmano una serie di incarichi che si possono estendere per uno o più mesi.
Come abbiamo anticipato, l’onboarding viene spesso confuso con l’orientamento.
Qual è dunque la differenza?.
Mentre l’orientamento è necessario per completare le pratiche burocratiche e altri compiti di routine, l’onboarding è un processo completo che coinvolge il management e altri dipendenti e può arrivare a durare fino a 12 mesi.
Esatto, proprio così.
Ad ogni modo, anche se tutti i nuovi dipendenti vengono inseriti, è la qualità di tale inserimento a fare la differenza. Troppo spesso l’onboarding consiste nel consegnare al nuovo dipendente una pila di moduli e nel fargli fare il giro della sede insieme a un supervisore o un professionista delle risorse umane per presentarlo a tutto il team.
Ma quando l’onboarding è programmato con rigore, si gettano le basi per un successo a lungo termine sia per il dipendente che per il datore di lavoro.
In che modo?
Semplice: può migliorare la produttività, costruire un rapporto di mutua fedeltà e aiutare i dipendenti ad avere successo già all’inizio della loro carriera.
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Onboarding in azienda: le quattro fasi fondamentali
Fase uno: pre-inserimento
La prima fase dell’onboarding, detta anche pre-onboarding, inizia non appena un candidato accetta l’offerta.
Questo è un momento cruciale per i futuri assunti per due ragioni fondamentali:
- hanno l’occasione di dimostrare di essere perfetti per il ruolo;
- possono decidere se desiderano davvero far parte dell’azienda.
Di solito, durante la fase di pre-onboarding i dipendenti compilano tutta la documentazione necessaria.
Fase due: accoglienza dei nuovi assunti
La seconda fase dell’onboarding è spesso dedicata ad accogliere i nuovi assunti nell’organizzazione e a fornire un orientamento per aiutarli ad ambientarsi.
Con tutta probabilità infatti, i candidati non conoscono nessuno all’interno dell’azienda e non hanno le idee chiare su come essa sia organizzata.
Ecco perché un obiettivo dei datori di lavoro è fornire loro un quadro chiaro e dettagliato prima che inizino a lavorare.
La maggior parte dei nuovi assunti, però, non vede l’ora di iniziare, quindi si tende a limitare questa fase a meno di una settimana.
Durante l’orientamento, è importante che ciascuno di loro comprenda la cultura organizzativa dell’azienda e come le pratiche di lavoro siano allineate con essa.
Inoltre, molti datori di lavoro discutono di vari argomenti come:
- le ferie;
- le presenze;
- l’assicurazione medica;
- le politiche salariali.
Dopodiché, si passa alla presentazione dei futuri compagni di squadra e altre parti interessate.
Alla fine della seconda fase, è possibile organizzare una riunione con i nuovi assunti per assicurarsi che si sentano a proprio agio e si stiano adattando bene.
Fase tre: formazione specifica per il ruolo
La fase di formazione è una delle più importanti dell’onboarding ed è direttamente correlata al successo dei nuovi dipendenti nel loro lavoro.
Senza una formazione formale, i dipendenti potrebbero non sapere cosa serve per eccellere, il che potrebbe portare a un crescente senso di insoddisfazione.
D’altra parte, un piano di formazione per i nuovi assunti ben articolato li aiuterà a sentirsi i benvenuti.
Ma cosa si intende davvero per formazione?
👉🏻Aiutare i dipendenti a familiarizzare con il sistema di gestione dell’azienda.
👉🏻Sperimentare varie tecniche di assimilazione delle informazioni (apprendimento misto, autoapprendimento, microlearning, ecc.).
👉🏻Fornire i materiali didattici necessari e renderli facilmente reperibili.
Fase quattro: agevolazione della transizione al nuovo ruolo
L’ultima fase dell’onboarding ha lo scopo di aiutare i dipendenti a passare dal ruolo di neoassunto a quello di dipendente a tutti gli effetti.
È qui che i datori di lavoro fissano obiettivi intelligenti che aiutino le new entry ad avere chiare le loro responsabilità e a visualizzare l’aspetto del successo, della qualità e della produttività.
Dopo un mese, un trimestre o un semestre, i recruiter saranno in grado effettuare una valutazione delle prestazioni di ognuno e decidere se potranno far parte del team in modo permanente.
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Conclusioni
In questo articolo abbiamo visto che cosa si intende per onboarding in azienda e quali sono le quattro fasi fondamentali.
Come avrai visto, il periodo di inserimento all’interno di un’impresa è fondamentale per i candidati, perché hanno modo di valutare se quello possa essere il lavoro che fa per loro.
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