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STEM girls: anche l’ONU si attiva per combattere la disparità di genere per le carriere del futuro

Sulla disparità di genere sono tante le questioni irrisolte.

E non occorre certo tenere un comizio su tutto ciò che non funziona e che andrebbe cambiato.

Oggi sarà trattata una tematica che, con l’imminente celebrazione della festa dei lavoratori, risulta di particolare importanza: il ruolo della donna nelle discipline e professioni STEM.

Per chi non lo sapesse, si tratta di un acronimo inglese formato dalle iniziali di Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica.

Bene, è certamente noto come il mondo del digitale cambi più velocemente del tempo a Londra (per saperne di più, dai un’occhiata al video in merito!), ma la disparità di genere sembra non smuoversi di un centimetro.

Ecco perché in questo articolo saranno affrontati i tanti pregiudizi dei quali spesso si parla troppo poco, analizzando poi qual è la proposta dell’UNESCO e le competenze STEM richieste oggi dal mercato.

“Le donne non sono adatte per le materie scientifiche”. Come i pregiudizi hanno creato un gender gap che ha bisogno di essere colmato (ora più che mai)

una donna davanti a uno schermo pieno di codici (metafora del genere femminile in rapporto alle discipline STEM)

Gender gap nelle materie STEM? Ecco perché ha senso parlarne

La prima ragione  ha a che fare con gli stereotipi di genere.

I campi STEM sono spesso visti come ‘maschili’, e gli insegnanti e i genitori tendono a sottovalutare le capacità matematiche delle ragazze fin dalla scuola materna.

Questo perché viviamo in una cultura prevalentemente dominata dagli uomini.

Poiché meno donne studiano e lavorano nelle STEM, questi campi tendono ad alimentare culture maschili inflessibili ed escludenti, che non supportano le donne.

E tutto questo, detto prima, parte proprio dalla scuola.

Un’altra ragione, infatti, riguarda la cosiddetta ‘ansia da matematica’ (qui non è nemmeno difficile immedesimarsi: a pochi piaceva davvero questa materia a scuola, dico bene? 😉 ).

In sostanza, ci sono degli insegnanti che tendono a trasmettere alle studentesse questo stato d’ansia. Capita spesso, infatti, che siano valutate più duramente, partendo dal presupposto che le ragazze debbano lavorare di più per raggiungere lo stesso livello dei ragazzi.

Assurdo vero?

Ma non è finita qui.

Anche se c’è chi fatica ad ammetterlo – altri invece non si fanno proprio scrupoli a dirlo ad alta voce –, alcuni ritengono che la donne non siano adatte per le materie scientifiche.

È come se ci fosse ancora un grande pregiudizio e un enorme divario di possibilità tra uomini e donne, con annesso ‘vuoto di fiducia’ nei confronti di queste ultime.

Che significa?

Il mito del ‘cervello matematico’ è una delle idee più autodistruttive in assoluto. Pensaci: la ricerca non mostra alcuna differenza cognitiva biologica innata tra uomini e donne in matematica.

Ma a cosa ha portato questa credenza?

  • Nelle ragazze, a credere di non essere ‘portate’ per le materie scientifiche;
  • nei ragazzi, di avere una propensione naturale.

Che, per carità, è lecito che qualcuno sia più bravo in una certa disciplina rispetto a un altro. Ma non andrebbe mai fatta una questione di genere.

Leggi anche: Perché tutti parlano del fenomeno della Great Resignation in Italia?

Unesco e STEM girls: ecco la proposta per sopperire a questo divario di genere

È vero che oggi le scuole sono aperte sia a tutti – ci mancherebbe altro –. Ma è altrettanto vero che troppe ragazze sono ancora frenate da pregiudizi, norme sociali e aspettative che influenzano la qualità dell’istruzione che ricevono.

Per dirla in altre parole, le donne non sono rappresentate come dovrebbero nelle discipline STEM, e di conseguenza nemmeno nelle carriere correlate.

Secondo lo studio condotto dall’UNESCO ‘Cracking the code: Girls’ and women’s education in STEM‘, le donne rappresentano solo il 35% degli studenti STEM nell’istruzione superiore a livello globale.

Addirittura è emerso che a malapena il 3% delle studentesse sceglie come area di studio Tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ITC).

Questo gender gap è preoccupante.

Le professioni STEM sono viste come gli impieghi del futuro, orientati verso il benessere e la crescita della società, l’innovazione e lo sviluppo sostenibile.

Perciò l’UNESCO sta ponendo il focus su questa tematica, con l’obiettivo di promuovere l’empowerment delle donne attraverso l’istruzione.

Gli obiettivi sono dunque:

  • migliorare la partecipazione, i risultati e la continuità per le ragazze e le donne nell’istruzione e nelle professioni STEM per ridurre il divario di genere;
  • rafforzare la capacità dei paesi di fornire un’educazione STEM rispondente al genere attraverso la formazione degli insegnanti e la revisione dei contenuti educativi;
  • aumentare la consapevolezza dell’importanza dell’istruzione STEM per il genere femminile.

Il che fa ben sperare  anche se la strada da percorrere è ancora lunga.

donna che lavora nell'area delle discipline STEM

Il mondo del lavoro cerca «competenze STEM» ma non le trova

Oggi il mercato del lavoro è sempre più esigente.

La cosiddette competenze STEM sono i caratteri necessari e le abilità chiave per soddisfare le esigenze dello sviluppo personale e sociale, che si formano gradualmente nel processo di apprendimento – per l’appunto – STEM.

Ma andiamo al sodo, vediamo quali sono le cinque competenze più importanti.

#1 Concetti scientifici

I concetti scientifici sono pensieri, punti di vista e opinioni sulla natura e le leggi scientifiche, che si sviluppano attraverso l’apprendimento e la pratica nei campi STEM. In diversi contesti, queste sono considerate competenze di base.

Alcuni esempi?

  • La comprensione della conoscenza disciplinare e del suo processo di costruzione;
  • l’applicazione flessibile di tale conoscenza per comprendere e risolvere problemi personali.

A differenza dell’istruzione tradizionale, infatti, l’educazione STEM mette gli studenti in condizioni di applicare conoscenze interdisciplinari per risolvere problemi del mondo reale.

#2 Pensiero scientifico

Il pensiero scientifico è un modo per comprendere le proprietà essenziali, le leggi interne e le interrelazioni di ciò che è oggettivo.

È incorporato in diversi processi di pratica scientifica, ingegneristica e tecnologica: significa mettere in discussione, criticare, testare e modificare diverse opinioni, conclusioni e soluzioni basate su fatti e prove.

Per semplificare basta riassumere questo concetto in quattro macroaree:

  • modellazione scientifica;
  • ragionamento e argomentazione;
  • pensiero computazionale;
  • pensiero creativo.

#3 Pratica d’indagine

La pratica di indagine è una competenza chiave che permette di sviluppare altre abilità nel campo STEM.

Diciamo che include principalmente l’indagine scientifica, la pratica ingegneristica e l’apprendimento digitale.

Ma non solo.

La pratica di indagine si riferisce alla capacità delle persone di porre domande, progettare esperimenti, attuare piani, analizzare i dati, comunicare i risultati, acquisire conoscenze scientifiche e risolvere problemi scientifici.

#4 Competenze di information literacy (aspetta, cosa?🤔 )

Le competenze di alfabetizzazione informativa coinvolgono il giudizio di un individuo sulla sensibilità e sul valore dell’informazione.

In altre parole, si tratta di avere la capacità di discernere ciò che è vero da ciò che è falso.

Il rapido sviluppo della tecnologia dell’informazione ha accelerato la produzione e la diffusione dell’informazione, ha rimodellato il concetto di tempo e spazio di comunicazione delle persone e ha profondamente influenzato la vita, il lavoro e lo studio delle persone.

Per cui, ora come ora, non si tratta più solamente di applicare ciò che si è studiato, ma di sfruttare al meglio i mezzi a disposizione per raggiungere determinati obiettivi e imparare a schivare fake news e informazioni fuorvianti che potrebbero compromettere il tuo lavoro.

#5 Atteggiamento e responsabilità

Competenza non significa solo padroneggiare conoscenze e abilità come un fioretto in una gara di scherma.

Ci vuole ben altro.

Gli atteggiamenti e la responsabilità sono le giuste attitudini, così come i valori e le responsabilità socioscientifiche che gli individui hanno nei confronti delle materie STEM.

Si tratta di una tendenza psicologica stabile che gli individui acquisiscono durante la fase di apprendimento.

Nell’affrontare questioni come quelle socioscientifiche, problemi di giustizia sociale e problemi di sviluppo sostenibile, l’applicazione delle conoscenze e delle capacità è influenzata e regolata da certi atteggiamenti e valori.

Quindi, risolvere tali problemi comporta non solo l’applicazione di conoscenze e competenze, ma anche prendere decisioni appropriate, responsabili ed efficaci basate sull’etica, la compassione verso gli altri, la responsabilità sociale, la diversità di culture e valori, ecc.

Bene, queste erano cinque competenze STEM richieste dal mercato oggi.

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Leggi anche: Lavorare nel digital marketing: 4 consigli per iniziare subito

Conclusioni

In questo articolo è stata affrontata una tematica che merita particolare attenzione: il divario di genere nelle discipline STEM.

Purtroppo, le donne non hanno ancora trovato la loro dimensione all’interno di questo mondo considerato tuttora prettamente maschile.

Fortunatamente, organizzazioni come l’UNESCO si stanno mobilitando per cambiare la situazione e smantellare i pregiudizi che ruotano attorno alla questione.

Infine, abbiamo visto quali sono alcune competenze STEM richieste dal mercato oggi.

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