Dopo due anni di pandemia, bene o male tutti quanti abbiamo capito cosa s’intende con l’espressione inglese ‘smart working’. Anche perché la maggior parte dei lavoratori è stato costretto a lavorare da casa per evitare la diffusione del virus e il contagio.
Ma quali sono le conseguenze oggi?
Come si comporteranno le aziende una volta tornati alla normalità?
Questo articolo ha l’obiettivo di evidenziare i vantaggi dello smart working, e soprattutto perché non vuol dire soltanto lavorare da casa.
Diciamocelo, che tu stia cercando degli annunci che ti permettano di lavorare da remoto (e in quel caso, noi abbiamo la soluzione per te) o che ti trovi in questa situazione, sai bene che il lavoro agile ha i suoi vantaggi.
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Se vuoi sapere come hanno fatto, questo articolo fa al caso tuo.
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Smart working: cos’è e perché sempre più lavoratori preferiscono lavorare da casa
Il fenomeno dello smart working si è trasformato in una necessità per svariate aziende con la propagazione del virus Covid-19. Tanti esercizi che prima non erano abituati a questa modalità, sono stati costretti a mandare i propri dipendenti a casa, che hanno fatto del loro salotto di casa un ufficio improvvisato.
Tuttavia, alcune attività già conoscevano lo smart working e lo hanno trasformato in un punto di forza (prima della pandemia, questo fenomeno interessava ben il 5% dei lavoratori).
Per utilizzare questa modalità di lavoro in Italia, un’azienda deve sottoscrivere accordi individuali per ogni dipendente coinvolto, secondo la legge n. 81/2017 e la circolare n. 48/2017 dell’INAIL, che prevede lo stesso trattamento economico e normativo delle modalità di lavoro tradizionali.
Con l’aggravarsi dell’emergenza da coronavirus però, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha adottato misure per facilitare la diffusione dello smart working al fine di garantire la continuità aziendale. Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) del 23 febbraio 2020 dà la possibilità a qualsiasi azienda all’interno delle aree a rischio di introdurre il lavoro agile anche senza accordi individuali, richiedendo una semplice autodichiarazione.
Questo ha fatto sì che, nel giro di due anni, più di due milioni di persone lavorino da casa.
Un fenomeno interessante è poi quello del South Working, per cui tanti lavoratori di aziende collocate nel Nord Italia hanno deciso di lavorare dal Sud. È facile capire i motivi: d’altronde, lavorare nella propria casa d’origine e non in un piccolo appartamento in centro è certamente più benefico.
Vediamo adesso cosa significa veramente lavorare da casa.
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Smart working non vuol dire solo lavorare da casa
I benefici dell’introduzione dello smart working da parte delle aziende sono significativi e possono essere misurati soprattutto in termini di:
- miglioramento della produttività;
- maggiore responsabilizzazione dei dipendenti;
- riduzione dell’assenteismo;
- riduzione dei costi per gli spazi fisici.
Lavorare da casa significa che gli orari sono percepiti come meno restrittivi e l’attività viene spesso svolta con maggiore motivazione e consapevolezza degli obiettivi.
Il discorso legato all’assenteismo sul posto di lavoro scomparirebbe (per la maggior parte) perché verrebbe meno una moltitudine di imprevisti legati alla vita privata e al mondo esterno, come ad esempio gli scioperi, il traffico, un’emergenza familiare, e così via.
Anche dal punto di vista del dipendente stesso, i vantaggi sono tanti e potremmo riassumerli in un miglioramento del cosiddetto ‘work-life balance‘.
In primo luogo, il dipendente si sentirebbe più responsabile del suo lavoro, aumentando la motivazione e la soddisfazione; in secondo luogo, beneficerebbe senza dubbio di una riduzione di stress e ansia da prestazione.
Spesso la supervisione del proprio capo inficia la produttività dei lavoratori, che si sentono sotto pressione e sotto esame, specie quando lavorano all’interno di un ambiente poco positivo.
Un altro vantaggio? Lo smart working è eco-friendly!
Lavorare da casa comporta un’inevitabile riduzione dei tempi e dei costi di trasferimento.
Oltre l’80% delle persone utilizza almeno un mezzo per recarsi al lavoro. È facile capire che il decremento del pendolarismo non incide solo sulle finanze del lavoratore, ma ha anche un impatto positivo sul nostro pianeta. Meno veicoli sulla strada significa meno emissioni di CO2.
Il fatto di risparmiare tempo è un vantaggio anche perché permette al lavoratore di dedicarsi ad altre attività: che sia un altro impiego part-time, un hobby o semplicemente passare più tempo con famiglia e amici non ha prezzo.
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Conclusioni
Lo smart working è una modalità di lavoro che da opzione si è trasformata in necessità. Anche con la fine dello stato di emergenza, sembra però che tante aziende vogliano continuare a perseguire l’abitudine del lavoro agile.
Abbiamo visto che i benefici sono tanti, sia dalla prospettiva del lavoratore, sia da quello dell’azienda.
Lavorare da casa significa avere disciplina, essere più motivati, ottimizzare i tempi e ridurre i costi.
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