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Donne STEM famose: 5 importanti scienziate che sono entrate nella storia

Da diverso tempo si sta affrontando la tematica delle donne e del loro rapporto con le discipline STEM.

Purtroppo però, è risaputo che il gender gap sia ancora da colmare. E di strada da fare ce n’è.

Eccome se ce n’è.

Eppure, ci sono state – e ci sono tutt’ora – delle donne che hanno davvero cambiato il corso della nostra Storia grazie al loro contributo.

In questo articolo sono stati scelti cinque esempi emblematici di donne scienziate di rimarchevole importanza.

Vediamo subito chi sono e per cosa si sono distinte.

Qui le cinque donne che hanno cambiato la Storia nelle discipline STEM

Margherita Hack

L’astronomia ci ha insegnato che non siamo il centro dell’universo, come si è creduto per molto tempo e come qualcuno vuole farci credere ancora oggi. Siamo solo un minuscolo pianeta intorno ad una stella molto comune. Noi stessi, esseri intelligenti, siamo il risultato dell’evoluzione stellare, siamo fatti della materia delle stelle.

Margherita Hack
Fonte: wikiquote.org

Margherita Hack è sicuramente una delle astrofisiche più famose a livello mondiale.

Di origine fiorentina, è stata la prima donna a dirigere un osservatorio astronomico nel nostro Paese – a Trieste –, e il suo enorme contributo ha permesso la classificazione di diverse categorie di stelle.

Professoressa e ricercatrice, Hack ha collaborato con diverse università estere e italiane e ha scritto diversi saggi e dissertazioni per un importante quotidiano, nonché divulgazioni scientifiche e testi universitari.

Margherita Hack è un grande esempio per tutti noi e grande fonte di ispirazione.

Attiva nella politica, si è impegnata per la lotta a favore dell’eutanasia, perché era fermamente convinta che la vita e la morte fossero questioni di competenza umana e non divina.

Marie Curie

Niente nella vita è da temere, è solo da capire. Ora è il momento di capire di più, per poter temere di meno.

Marie Curie
Fonte: wikipedia.org

Di origine polacca ma naturalizzata in Francia, Marie Curie è stata matematica, chimica e fisica.

Fu la prima donna a ricevere un Premio Nobel: per la fisica nel 1903 e nel 1911 per la chimica grazie alla scoperta del polonio e del radio.

Insieme al marito Pierre Curie, la ricordiamo per gli studi condotti sulla radioattività.

Vediamo cos’è successo brevemente.

Curie aveva deciso di scrivere la sua tesi su questo argomento, dovuto alla recente scoperta di Henri Becquerel che dimostrava la radioattività dell’uranio.

Ella scoprì però che c’era un minerale la cui radioattività era inspiegabilmente superiore rispetto a quella dell’uranio. Questo portò lei e suo marito alla scoperta di un nuovo elemento che era 400 volte più radioattivo.

Nel 1898 fu aggiunto alla tavola periodica come polonio, dal nome del paese di nascita di Curie.

Leggi anche: Aumentano ancora i Neet in Italia: perché i nostri giovani non studiano e non lavorano?

Rita Levi Montalcini

Nella vita non bisogna mai rassegnarsi, arrendersi alla mediocrità, bensì uscire da quella zona grigia in cui tutto è abitudine e rassegnazione passiva, bisogna coltivare il coraggio di ribellarsi.

Rita Levi Montalcini
Fonte: wikipedia.org

Un altro orgoglio italiano, Rita Levi Montalcini è stata una senatrice a vita a partire dal 2001, nonché accademica e neurologa.

Nel 1986 le è stato conferito il Nobel per la medicina.

In un’intervista alla Rai, Montalcini dichiara di sentirsi una donna libera ma cresciuta in «un mondo vittoriano, nel quale dominava la figura maschile e la donna aveva poche possibilità» perché si riteneva che le capacità mentali differissero in base al sesso.

Ma a questo, lei ribatte così: «Abbiamo uguali possibilità e differente approccio».

Tra i vari riconoscimenti, Montalcini è stata la prima donna a essere ammessa alla Pontificia accademia delle scienze, istituzione nata con l’obiettivo di promuovere il sapere matematico e scientifico.

Ada Lovelace

Più studio, più sento che il mio genio è insaziabile.

Ada Lovelace
Fonte: bbvaopenmind.com

Adesso facciamo un passo indietro nel tempo.

Siamo nei primi anni del XIX secolo.

Figlia del famosissimo poeta Lord Byron, Ada Lovelace è considerata la prima programmatrice della Storia.

Lovelace si interessò alle macchine di Babbage già nel 1833, quando lo incontrò a una festa e ne rimase completamente affascinata.

Dopo dieci anni, Lovelace tradusse dal francese un articolo sul motore analitico. Ma l’aspetto più interessante del suo lavoro è indubbiamente l’aggiunta delle note che, viste dalla nostra prospettiva, sono straordinarie.

Non a caso è spesso indicata come ‘profeta dell’era del computer’.

Curious fact: il 13 ottobre di ogni anno si celebra l’Ada Lovelace Day, in cui si promuovono dei programmi che incoraggiano le donne a perseguire la propria carriera nella discipline STEM.

Samantha Cristoforetti

Tante volte un ostacolo è solo un messaggio che la vita ti dà. Devi trovare un’altra strada, ma non vuol dire che non puoi arrivare a destinazione.

Samantha Cristoforetti
Fonte: esa.int

Su Samantha Cristoforetti si sono alzati polveroni e polemiche nei social in merito alla sua nuova missione per la quale ha lasciato i figli a casa per sei mesi. Ma l’astronauta milanese non ha tardato a ribattere che i suoi bambini staranno con il papà, sottolineando che suo «marito sa cavarsela».

Ma noi di certo non la ricordiamo solo per questo.

Plurilaureata in scienze aeronautiche e ingegneria meccanica, frequentatrice dell’Accademia Militare di Pozzuoli e specializzata come pilota di guerra, parla correntemente inglese e russo e ha in programma di studiare il cinese in vista di possibili missioni future.

Ma non è finita qui.

Cristoforetti è stata la prima donna a essere rimasta più a lungo nello spazio – ben 199 giorni! –, battendo sia il record femminile che europeo.

Leggi anche: Donne e materie STEM: quali Paesi stanno combattendo il gender gap (e quali rimangono indietro)

Conclusioni

In questo articolo abbiamo visto cinque esempi di donne grandiose che hanno lasciato un segno indelebile nelle pagine della nostra Storia.

A dimostrazione del fatto che non ci dovrebbero essere differenze di genere né nelle discipline STEM né tantomeno in altri ambiti, è importante ricordare queste personalità e il loro contributo senza il quale – con tutta probabilità – oggi non saremmo dove siamo.

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