Nell’attuale scenario caratterizzato da impellenti necessità di cambiamento sociale si fa largo anche nel mondo del lavoro la consapevolezza, già maturata in diversi ambiti, che diversità e inclusione possono ripercuotersi positivamente sul business aziendale e contribuire al successo di un brand.
I giovani talenti che incontrano le aziende grazie alla nuova experience platform di CVing aspirano ad entrare in aziende meritocratiche, inclusive e aperte alle diversità.
Cosa intendiamo quando parliamo di diversity inclusion in ambito lavorativo?
Per diversity inclusion si intendono tutte quelle politiche aziendali volte a promuovere le peculiarità e le diversità di ogni individuo.
Le pratiche adottate mirano ad abbattere ogni sorta di pregiudizio legato al genere, all’età, alla provenienza geografica, all’etnia e alle abilità fisiche.
Oltre ad essere una scelta di carattere etico, l’introduzione di politiche inclusive è un asset di crescita strategico per le aziende: stando ai risultati diffusi dal Diversity Index Brand 2019, infatti, 3 consumatori su 4 sono sensibili al messaggio inclusivo dei brand; il 51% dei consumatori sceglie con convinzione brand inclusivi e il 23% preferisce i brand che investono sulla Diversity & Inclusion.
I brand inclusivi generano un NET PROMOTER SCORE (NPS = indicatore del passaparola) più alto rispetto a quelli non inclusivi, con un forte impatto sia sulla reputazione aziendale che sulla fiducia da parte dei consumatori.
Qualche esempio di politiche di Diversity Inclusion in azienda:
Le pratiche di inclusione in azienda si traducono in azioni volte a:
- colmare il divario retributivo di genere;
- offrire pari opportunità di crescita professionale secondo criteri di merito;
- garantire flessibilità lavorativa e conciliazione dei tempi vita-lavoro;
- assumere persone con disabilità.
In quali settori lavorativi si concentra il maggior numero di aziende inclusive?
Refinitiv ha pubblicato la classifica globale delle 100 aziende più inclusive e con il più alto tasso di diversità.
La top 100 D&I Index ha preso in esame un campione di circa 10.000 aziende assegnando i migliori punteggi ai settori:
- Software e servizi IT
- Beni di consumo
- Computer, telefonia ed elettronica.
Gli Stati Uniti sono in testa alla Top 100 list con 20 aziende seguite da Regno Unito con 13, Australia con 9, Canada e Francia con 7.
Quali sono le aziende italiane più inclusive secondo il 100 D&I Index?
Tra le prime 25 aziende in classifica troviamo 6 realtà italiane così posizionate:
- Telecom Italia, 8° posto;
- Hera, 12° posto;
- Enel, 17° posto;
- INWIT, 22° posto;
- Salvatore Ferragamo, 25° posto.
Si registra in Italia un miglioramento generale rispetto alle precedenti rilevazioni di Refinitiv: nel 2019 infatti soltanto Telecom Italia, Hera e INWIT si classificarono tra le prime 25 aziende.
Un ulteriore passo in avanti verso un futuro dove diversità e inclusione sono sempre più sinonimi di benessere aziendale!